Investire al Sud: le migliori opportunità per le imprese

Investire al Sud: le migliori opportunità per le imprese

Già da alcuni anni, investire nel Mezzogiorno italiano rappresenta una straordinaria opportunità per tutte le le imprese che vi operano e per i nuovi investitori attratti dalle tante possibilità, non solo per ciò che il territorio offre, ma anche per gli incentivi fiscali e finanziari stanziati dal governo italiano e dalla comunità europea.

Difatti, ad oggi, per tutte le aziende intenzionate ad investire al Sud con l’acquisto di nuovi beni strumentali, la creazione di nuove imprese, l’ampliamento di quelle già esistenti e o la diversificazione dei propri prodotti, vi è un paniere di misure fiscali e finanziarie mai prospettato prima.

I vari incentivi stanziati dal governo italiano e dalla comunità europea, che spaziano dai crediti d’imposta ai bandi, mirano ad accrescere lo sviluppo nel Sud del nostro Paese, attraverso la creazione di nuove aziende e l’espansione di quelle già operanti, con conseguente aumento dei posti di lavoro.

Credito d'imposta per il Mezzogiorno

Negli ultimi anni, si sono susseguiti diversi crediti d’imposta destinati all’acquisto di beni, materiali e immateriali. Tra essi, quelli più appetibili sono, senza alcun dubbio, il credito d’imposta per il Mezzogiorno, il credito d’imposta Zes e credito d’imposta beni strumentali 4.0. Investire al Sud non è stato mai così vantaggioso.

Il credito d’imposta Mezzogiorno, conosciuto anche come Bonus Sud, rappresenta forse la misura più appetibile e di successo nel Meridione. A l’acquisto o l’acquisizione tramite contratti di leasing finanziario di impianti, macchinari ed attrezzature varie, i quali devono essere nuovi e strumentali, da utilizzare nelle aziende già operanti o di nuova costituzione nel Mezzogiorno. Le aliquote di credito variano in funzione delle dimensioni aziendali: 45% piccole imprese, 35% medie e 25% grandi.

Al momento, il credito potrà essere richiesto fino al 31 dicembre 2023 per gli investimenti realizzati negli anni dal 2016 al 2022, mentre per gli investimenti realizzati nel 2023 esso potrà essere richiesto entro il 31 dicembre 2024.

Credito d'imposta Zes

Le Zes (Zone Economiche Speciali) sono state istituite nelle regioni del Sud Italia su proposta delle rispettive giunte regionali. Esse ricadono in determinate aree regionali, all’interno delle quali sono state individuate le particelle rientranti in Zes. All’interno di queste zone, le aziende possono godere di vari benefici fiscali. Tra questi, quello che di sicuro è stato accolto con maggior consenso, riguarda l’agevolazione degli immobili strumentali all’attività svolta dall’azienda. 

Questo incentivo consiste in un credito d’imposta, e ricalca il Bonus Sud, con l’importante novità che, nelle Zes, possono essere agevolati anche gli immobili strumentali e l’acquisto di terreni. In più, il tetto di spesa delle aziende per singolo progetto di investimento è di 100 milioni di euro, per l’acquisto o l’acquisizione tramite contratti di leasing finanziario di impianti, macchinari, attrezzature varie ed immobili strumentali. Aliquote e scadenza della misura sono identiche a quelle del credito d’imposta per Mezzogiorno.

Credito d'imposta beni strumentali 4.0

Il credito d’imposta Beni strumentali 4.0 rappresenta una misura di carattere generale che agevola l’acquisto, anche tramite leasing finanziario, di attivi sia materiali sia immateriali, ad alto contenuto tecnologico, da parte delle aziende. Il contributo viene riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, pari al 20% sia per i beni materiali che per i beni immateriali. Per poter usufruire dell’agevolazione, gli investimenti devono possedere determinati requisiti e rientrare negli allegati ministeriali. Ad oggi, la misura è prorogata fino al 2025. I beni possono essere acquistati in proprietà o tramite contratto di leasing finanziario. 

Il credito d’imposta beni strumentali 4.0 è cumulabile con il credito Mezzogiorno e/o Zes, pertanto, un’azienda di piccole dimensioni operante nel Sud Italia, potrà usufruire di un credito d’imposta massimo pari al 65% (45% Mezzogiorno/Zes e 20% credito 4.0) sull’acquisto degli stessi beni.

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Il bando Mimit per il Mezzogiorno

Sul fronte finanza agevolata, ad oggi, la misura più interessante per investire al Sud è rappresentata dal bando Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), che mette a disposizione incentivi per il Mezzogiorno pari a 400 milioni di euro per rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle Pmi.

Il bando ha come finalità l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0m nelle seguenti regioni del Mezzogiorno: Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Basilicata e Abruzzo.

L’incentivo concesso potrà coprire fino al 75% delle spese ritenute ammissibili, con un’agevolazione articolata in un contributo e in un finanziamento agevolato; i progetti dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750 mila euro e non superiori ai 5 milioni di euro, ed essere realizzati nelle regioni del Mezzogiorno.

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Per avere accesso all’incentivo, i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti (per esempio cloud o realtà virtuale) destinati all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione, alla realizzazione di nuovi prodotti, o alla modifica del processo di produzione già esistente o alla realizzazione di una nuova unità produttiva.

Ai fini della valutazione della finanziabilità sono riconosciuti significativi anche i punteggi premiali per i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa e che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, nonché per quelli finalizzati a introdurre nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.

Analoghe premialità sono riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Per utilizzare queste agevolazione o scoprire tutte le altre opportunità per investire al Sud, contatta i nostri specialisti per una consulenza gratuita.

a cura di Piero Midiri e Eleonora Trassari

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