Interventi per la filiera agroalimentare Dop e Igp: istanze entro il 15 maggio 2024

Interventi per la filiera agroalimentare Dop e Igp: istanze entro il 15 maggio 2024

Il Ministero dell’Agricoltura, con il Decreto n. 117507 dell’11 marzo 2024, ha stanziato 25 milioni di euro per sostenere azioni di commercializzazione, informazione (origine, proprietà e caratteristiche dei prodotti), divulgazione e sviluppo dei prodotti Dop e Igp, nonché di rafforzamento della rappresentatività dei consorzi di tutela sia sui nuovi mercati nazionali che internazionali.

Si tratta di un ulteriore piano idoneo alla valorizzazione delle potenzialità delle Indicazioni geograficheche hanno ottenuto un riconoscimento di eccellenza in tutto il mondo.

Cosa è un contratto di filiera

Un contratto di filiera è qualificabile come un accordo tra diversi soggetti che operano all’interno di una filiera agroalimentare, in un ambito territoriale multiregionale, al fine di porre in essere programmi di investimenti ovvero quell’insieme di progetti proposti dai soggetti aderenti all’accordo di filiera.

La disciplina su criteri, modalità, procedure di attuazione e misure agevolative inerenti ai suddetti contratti è stata definita con Decreto Ministeriale n. 131169. L’accordo di filiera va ad individuare il soggetto proponente, le azioni (incluso il programma), gli obiettivi, i tempi di realizzazione, i risultati finali e gli obblighi in capo ai soggetti beneficiari.

All’accordo possono partecipare sia i soggetti beneficiari delle agevolazioni che hanno una implicazione diretta nella realizzazione dei progetti, sia coloro i quali sono coinvolti in via indiretta nel programma ma che, ad ogni modo, danno un apporto al conseguimento degli obiettivi di filiera. Tuttavia, i soli soggetti facenti parte dell’accordo, beneficiari delle agevolazioni, sottoscrivono il contratto di filiera.

Per il settore agroalimentare qui di interesse, i soggetti proponenti del contratto di filiera sono:

  1. Società cooperative agricole ed i loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

  2. Le organizzazioni interprofessionali che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

  3. Gli enti pubblici;

  4. Le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, società cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori;

  5. Le associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari, già costituite all’atto della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;

  6. Le reti di imprese che hanno già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.

Invece, per quanto attiene ai soggetti beneficiari, le agevolazioni del contratto di filiera esistono rispetto alle seguenti categorie di imprese:

  1. Imprese, anche in forma consortile, società cooperative e loro consorzi nonché le imprese organizzate in rete di imprese che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

  2. Le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli;

  3. Le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/ o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori. Il capitale delle suddette società può essere posseduto, in misura non superiore al 10% anche da grandi imprese, agricole o commerciali;

  4. Gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza

Interventi per la filiera agroalimentare Dop e Igp: i beneficiari

Il Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste) ha pubblicato il Decreto Direttoriale n. 117507 dell’11 marzo 2024 che, in merito agli interventi per la filiera agroalimentare previsti dal DM 5 settembre 2023, n. 451755, ne determina: requisiti per i soggetti beneficiari, intensità massima del contributo in relazione alle differenti tipologie di spese ammissibili, nonché le specificazioni sulle attività oggetto di finanziamento.

Potranno beneficiare delle risorse:

  1. Consorzi di tutela riconosciuti (già alla data dell’8 novembre 2023)

  2. Associazioni temporanee tra Consorzi di tutela riconosciuti

I requisiti richiesti ai soggetti beneficiari, ossia i consorzi di tutela e le associazioni temporanee tra i consorzi di tutela, sono i seguenti:

  • possedere capacità economica-finanziaria, capacità tecnico-organizzativa, mezzi e strumenti idonei per la realizzazione e la gestione delle iniziative proposte, da comprovare mediante:

  • indicazione dei dati relativi al totale di bilancio e al fatturato con riferimento agli esercizi finanziari 2022 e 2023, oppure al solo esercizio finanziario 2023 nel caso di Consorzi di tutela che sono stati riconosciuti ai sensi dell’articolo 53, comma 15, della legge sui Consorzi di tutela nel corso dell’anno 2023.

  • rappresentazione della struttura organizzativa (organigramma) del soggetto beneficiario, che, oltre agli organi statutari, deve prevedere almeno la presenza di una figura professionale dotata di idonee competenze nei settori di attività previsti dalla presente misura, il cui curriculum vitae deve essere allegato alla domanda di contributo;

  • indicazione delle attività, analoghe a quelle previste dalla presente misura, svolte in collaborazione e/o con il contributo di pubbliche amministrazioni.

Inoltre, i soggetti beneficiari devono:

  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;

  • non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente e non avere un procedimento in corso per la dichiarazione di una di tali situazioni;

  • non aver commesso gravi infrazioni debitamente accertate delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di ogni altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro;

  • avere una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (Durc);

  • essere in regola con gli adempimenti fiscali;

  • non avere contenziosi con la Pubblica Amministrazione;

  • avere restituito le somme eventualmente dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dalla Pubblica Amministrazione

La misura finanzia in particolare:

  • campagne d’informazione;

  • azioni in materia di relazione pubbliche, promozione e pubblicità;

  • partecipazione a fiere ed esposizioni di rilevanza nazionale e internazionale;

  • attività di divulgazione, informazione e formazione rivolta ad operatori del settore della distribuzione e del canale HoReCa;

  • costi di sviluppo volti alla modifica dei disciplinari di produzione che determinino miglioramenti sotto il profilo della sostenibilità.

Ove si tratti di spese che attengano a costi di impianto e di ampliamento esse risultano ammesse solo se sono finalizzate alla valorizzazione Dop e Igp e per le quali esistano Consorzi di tutela che siano riconosciuti da meno di 5 anni e nel caso in cui siano dirette ad accrescere la capacità operativa dei soggetti beneficiari volte ad accrescere la capacità operativa dei soggetti beneficiari per l’apertura di nuovi mercati nazionali e/o internazionali.

Sono altresì sempre ammesse tutte quelle spese che costituiscono costi di sviluppo volti alla modifica dei disciplinari di produzione in linea con i modelli di sostenibilità.

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Entità del contributo e presentazione della domanda

Il contributo in conto capitale non può essere superiore a 300mila euro per i consorzi ed a 500mila euro per le associazioni temporanee.

È consentita l’erogazione di un anticipo del contributo pari al 50% del contributo richiesto, previa presentazione, da parte dei beneficiari del finanziamento, di fideiussione bancaria o assicurativa.

La fideiussione deve garantire la restituzione dell’importo anticipato e prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all’eccezione di cui all’art. 1957, comma 2, del codice civile e la sua operatività entro quindici giorni a semplice richiesta dell’amministrazione.

Le domande per l’accesso al contributo devono essere inviate telematicamente, entro il 15 maggio 2024, all’indirizzo di posta elettronica certificata saq4@pec.politicheagricole.gov.it.

a cura di Stefania La Bella

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