Bando Resto al Sud 2023: requisiti, finanziamento e domande

Bando Resto al Sud 2023: requisiti, finanziamento e domande

Resto al Sud è un incentivo, sotto forma di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto, che favorisce la creazione di nuove imprese ed il consolidamento delle imprese di recente costituzione nelle regioni del mezzogiorno d’Italia. L’incentivo è stato introdotto nel 2017 e nel corso del tempo ha subìto numerose modifiche ed integrazioni. Non sono previste scadenze o graduatorie.

Resto al Sud: soggetti ammissibili

I soggetti che possono usufruire di questa misura sono persone fisiche di età compresa tra i 18 e i 55 anni, residenti in una delle regioni del Mezzogiorno d’Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Inoltre, la misura si estende a tutti i comuni colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017 localizzati in Lazio, Marche e Umbria e alle isole lagunari e lacustri del Centro Nord, prendendo il nome di “Resto Qui” (leggi l’elenco completo).

I soggetti richiedenti, inoltre, non devono essere titolari di attività di impresa o legali rappresentanti presso società a decorrere dal 21 giugno 2017. Infine, non devono aver ricevuto altre forme di agevolazioni nazionali che favoriscono la creazione di imprese negli ultimi tre anni e non devono avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento.

Tra i soggetti ammissibili vi sono anche le imprese, aventi qualsiasi forma giuridica, costituite dopo il 21 giugno 2017 e i liberi professionisti che presentano la domanda entro 12 mesi dall’apertura della partita Iva.

Attività finanziabili

L’elenco delle attività finanziabili è abbastanza lungo. Sono finanziabili con il bando Resto al Sud tutte le attività produttive nei settori dell’industria, dell’artigianato, della lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. In merito a queste ultime tre attività, è necessario osservare che le attività agricole sono vietate e, quindi, è consentita soltanto la trasformazione dei prodotti agricoli acquistati da imprese terze.
Sono finanziabili anche le attività di servizi erogate a persone e alle imprese, le attività commerciali e turistiche e le attività libero professionali.

Spese ammissibili

Grazie al bando finanziamento  Resto al Sud o Resto qui è possibile acquistare beni strumentali all’attività di impresa nuovi, quali: impianti specifici, macchinari, attrezzature, arredamento e programmi informatici.
Come se non bastasse, sono ammissibili anche opere murarie o di manutenzione straordinaria nel limite del 30% del totale dell’investimento e spese per capitale circolante limitatamente al 20% del totale dell’investimento.
Le principali spese per capitale circolante sono: locazioni, utenze, materie prime e di consumo, leasing e garanzie assicurative.
Non sono ammesse spese per l’acquisto di veicoli targati, a patto che non siano beni imprescindibili per la realizzazione del progetto imprenditoriale, spese promozionali, consulenze e imposte e tasse. Per tale motivo, l’Iva non è finanziabile.

Le agevolazioni: finanziamento e contributo

Le agevolazioni sono pari al 100% delle spese ammissibili e sono suddivise in due tipologie: 50% finanziamento a tasso zero e 50% contributo a fondo perduto. L’agevolazione richiedibile è pari a € 50.000 per ciascun socio fino ad un massimo di € 200.000 nel caso in cui vi fossero quattro o più soci.
Per le attività esercitate in forma individuale con un solo soggetto proponente è possibile ottenere un’agevolazione massima di € 60.000 anziché di € 50.000. Al completamento del programma di spesa, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto a partire da € 15.000 per le ditte individuali e le attività libero professionali fino ad un massimo di € 40.000 per le società.

Bando Resto al Sud: come presentare la domanda

La domanda potrà essere presentata esclusivamente nel portale di Invitalia, a cui si potrà accedere soltanto attraverso un’identità digitale, cioè mediante Spid, Cns (Carta Nazionale dei Servizi) e Cie (Carta d’identità Elettronica). Sulla piattaforma sarà necessario compilare le varie sezioni del format di domanda e presentare la domanda unitamente agli allegati obbligatori. Per poter presentare la domanda è necessario possedere un indirizzo Pec (posta elettronica certificata) e un kit di firma digitale.

Invitalia, si impegna a valutare le domande entro 60 giorni dalla data di presentazione. In seguito inviterà tutti i soggetti proponenti a partecipare ad un colloquio per verificare la preparazione e le competenze del team imprenditoriale.

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Adempimenti per ottenere il finanziamento

Superata positivamente la valutazione di Invitalia, i proponenti riceveranno un provvedimento di concessione. Dalla data di ricezione di tale provvedimento, i soggetti proponenti dovranno costituire l’impresa entro 60 giorni, salvo che non sia stata già costituita prima della presentazione della domanda, aprire un c/c bancario dedicato ed ottenere la concessione del finanziamento entro 180 giorni, presso una delle banche convenzionate con Invitalia.

Ottemperati gli adempimenti previsti, l’impresa neo costituita riceverà il 50% delle agevolazioni corrispondenti al finanziamento bancario. Per ottenere il restante 50% (il contributo a fondo perduto) sarà necessario concludere e rendicontare l’investimento complessivo previsto in domanda. La rendicontazione potrà avvenire in unico Sal a saldo oppure in due Sal a condizione che l’intero programma di spesa si concluda entro 24 mesi dalla data del provvedimento di concessione.

a cura di Alessandro Calaciura

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