Investimenti in beni strumentali, le modifiche della legge di Bilancio 2022
Con la legge di Bilancio 2022 (L.234/2021) sono state apportate delle modifiche alla normativa che disciplina il credito d’imposta per gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0. Non è stato rinnovato invece, per il credito d’imposta per gli investimenti in beni ordinari, previsto nel 2021.
Gli investimenti in beni strumentali 4.0 prima e dopo le modifiche intervenute con la L.234/2021
Come già previsto con la L.178/2020, per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, si può usufruire di un credito d’imposta riconosciuto nella misura del:
- 40% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 mln;
- 20% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 mln e fino ai 10 mln;
- 10% del costo, per la quota di investimenti tra i 10 mln e i 20 mln.
Per gli investimenti che verranno posti in essere a partire dal 2023, è stato introdotto un unico blocco agevolativo valido fino al 31 dicembre 2025, con una netta riduzione delle aliquote agevolative come di seguito riportato:
- 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 mln;
- 10% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 mln e fino ai 10 mln;
- 5% del costo, per la quota di investimenti tra i 10 mln e i 20 mln.
Le differenti modalità di trattamento per gli investimenti in beni immateriali 4.0
Per ciò che concerne gli investimenti in beni immateriali 4.0, l’aliquota del 20% già prevista per il 2022, è stata confermata anche per il 2023.
Per i successivi due anni, il credito d’imposta sarà invece riconosciuto come segue:
- 15% del costo, per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024;
- 10% del costo, per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025.
Credito d’imposta per gli investimenti ordinari: entro quale termine sarà possibile usufruirne?
Con la legge di Bilancio 234/2021, non è stata prevista alcuna proroga per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali ordinari.
Di conseguenza, chi ha già versato un acconto del 20% al fornitore con accettazione dell’ordine da parte di quest’ultimo entro il 31 dicembre 2021, potrà usufruire di un credito d’imposta del 10%.
Chi invece avvierà l’investimento nel 2022, che ricordiamo essere l’ultimo anno per fruire di tale beneficio, potrà fruire dell’attuale credito d’imposta pari al 6% del costo del bene.
a cura di Giuseppe Caprì
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