Beni strumentali 4.0, l’importanza del mantenimento dei requisiti nel tempo

Beni strumentali 4.0, l’importanza del mantenimento dei requisiti

Sempre più frequentemente sentiamo parlare dell’importanza del mantenimento dei requisiti necessari per fruire del credito d’imposta beni strumentali 4.0. Spesso, molte società si trovano in confusione, ponendosi interrogativi in merito a quali siano quelli da mantenere, in che modo è possibile farlo e a chi si devono rivolgere. In questo articolo rispondiamo ai tanti quesiti sull’argomento, fornendo chiarimenti utili per fronteggiare e trovarsi preparati in presenza di eventuali verifiche da parte degli organi preposti.

Perché è importante dimostrare il soddisfacimento dei requisiti nel tempo

Per poter accedere al credito d’imposta beni strumentali 4.0, oltre alla preventiva verifica sulla collocazione degli investimenti all’interno degli allegati della L.232/2016, sarà necessario verificare il soddisfacimento dei singoli requisiti necessari per fruire dell’agevolazione, a seconda degli allegati di riferimento.

È importante chiarire fin da subito che non è sufficiente che i singoli requisiti siano presenti soltanto nel momento della verifica da parte del perito, che “fotografa” la situazione  in quella data, ma devono costantemente essere dimostrati e garantiti anche successivamente per almeno tutto il periodo di fruizione dell’agevolazione (circolare Agenzia delle Entrante n.9/E del 2021 ed interpello Agenzia delle Entrate n.394 del 2021). 

Vi è di più. Nell’operatività di un’azienda potrebbe verificarsi il caso in cui si renda necessario apportare delle modifiche alla propria infrastruttura di rete, diventando indispensabile, in tale fattispecie, procedere con una nuova verifica di quei requisiti interessati al cambiamento e, se necessario, aggiornare la relazione tecnica a supporto.

Nel paragrafo successivo, spiegheremo quali sono i requisiti maggiormente interessati a tale casistica.

Requisiti interessati

Come sopra premesso, una volta individuata la categoria di riferimento all’interno degli allegati della suddetta legge, in funzione della specifica classificazione, sarà necessario verificare e realizzare il soddisfacimento di alcuni requisiti imprescindibili per la fruizione e la rendicontazione del credito d’imposta beni strumentali 4.0.

Fornendo un esempio pratico, nel caso in cui oggetto di agevolazione sia un bene rientrante nell’allegato A1, sarà necessario dimostrare il soddisfacimento di tutti i requisiti (5+2/3).

Al netto dei requisiti “oggettivi” posseduti dal bene fin dalla fabbricazione dello stesso, sicuramente i due requisiti “soggettivi” da dover realizzare ed implementare all’interno del sistema aziendale sono:  

  • il requisito RO2 Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program” 
  • il requisito RO3 “Integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo”. 

Ovviamente, il soddisfacimento di tali requisiti deve essere presente nel momento in cui il perito effettua una verifica atta ad accertare la presenza degli stessi ma, soprattutto, dovrà essere mantenuto anche per le annualità successive per almeno tutto il periodo di fruizione dell’agevolazione. 

Un altro requisito che potrebbe rientrare in questa casistica è l’RU1 “Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto”.

Riferimenti di prassi

Nel corso degli anni, già con il “vecchio” iper-ammortamento, diversi riferimenti di prassi hanno fornito chiarimenti in tal senso, andando ad evidenziare l’importanza del mantenimento continuativo dei requisiti.

Per completezza, citiamo di seguito alcuni riferimenti che hanno apportato un contributo  e fornito chiarimenti a supporto dell’argomento trattato:

  • Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n.177355 del 23/05/2018;
  • Interpello Agenzia delle Entrate n. 394 del 2021;
  • Circolare Agenzia delle Entrate n. 9/E del 2021.

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Il nostro approccio

Negli ultimi anni, tantissime realtà imprenditoriali si sono approcciate alla 4.0, svecchiando il loro parco macchine e automatizzando i processi produttivi. 
Tuttavia, operativamente, ci imbattiamo spesso in situazioni in cui è assente uno storico dei dati a supporto del funzionamento del bene o, nel peggiore dei casi, lo stesso non è stato utilizzato secondo il paradigma della 4.0.

Sulla base della nostra esperienza maturata in questi anni, abbiamo avuto modo di riscontrare che circa il 60% dei clienti ritiene erroneamente che anche i requisiti RO2 ed RO3 siano insiti all’interno del bene oggetto di agevolazione, quando in realtà si tratta di requisiti “soggettivi” legati a come viene implementata l’infrastruttura di rete all’interno del proprio sistema aziendale.

Al riguardo, precisiamo che, ai fini dei successivi controlli, dovrà essere cura dell’impresa beneficiaria documentare, attraverso un’adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e dei requisiti richiesti.

Per questo, operativamente, i nostri specialisti possono fornire tutto il supporto necessario alle aziende che si trovano sprovviste di tale reportistica, al fine di scongiurare la rideterminazione del credito d’imposta fruito nel corso degli anni in cui sono state effettuate le singole compensazioni.

a cura di Giuseppe Caprì

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