Riuso e sostenibilità: ecco i fondi per il vuoto a rendere

Riuso e sostenibilità: ecco i fondi per il vuoto a rendere

Dal 4 giugno 2025 le imprese potranno presentare domanda per ottenere contributi a fondo perduto e crediti d’imposta legati all’introduzione del vuoto a rendere per imballaggi alimentari liquidi.
L’agevolazione copre le spese sostenute nel 2022 per l’avvio del sistema, purché riferite a imballaggi primari e riutilizzabili. Possono accedere al contributo le imprese con sede operativa in una Zona Economica Ambientale (Zea), cioè situata all’interno di un Parco Nazionale.
La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 10 milioni di euro. circolare e alla tutela ambientale.
Le istanze dovranno essere trasmesse a partire dal 4 giugno 2025 e sino al 30 giugno 2025.

Chi può accedere e quanto vale l’agevolazione

Con la pubblicazione dell’avviso, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha definito, ai sensi del Decreto attuativo n. 387 del 6 novembre 2024, le modalità e le condizioni per accedere a due misure di sostegno economico: un contributo a fondo perduto e un credito d’imposta, finalizzati a incentivare l’adozione del sistema del vuoto a rendere per imballaggi contenenti liquidi a uso alimentare, primari e riutilizzabili, nelle Zone Economiche Ambientali (Zea), come individuate dall’articolo 4-ter del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito con modifiche dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141.
La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 10 milioni di euro, suddivisi equamente tra: 5 milioni di euro destinati al contributo a fondo perduto; 5 milioni di euro riservati al credito d’imposta.

Secondo l’art. 3 del Decreto attuativo, possono presentare domanda per il contributo a fondo perduto i soggetti considerati utilizzatori ai sensi dell’art. 218, comma 1, lettera s), del D.lgs. 152/2006.
Tra questi rientrano:
– commercianti,
– distributori,
– addetti al riempimento,
– utenti di imballaggi,
– importatori di imballaggi pieni.

Per accedere al contributo, è necessario:
1. Avere una sede operativa situata in una Zona Economica Ambientale (ZEA), ovvero all’interno del territorio di un Parco Nazionale;
2. Aver sostenuto nel 2022 spese documentate per l’introduzione del sistema del vuoto a rendere destinato alla vendita di imballaggi contenenti liquidi alimentari, purché siano primari e riutilizzabili, come definiti all’art. 218 del D.lgs. 152/2006 (lettere b) ed e)).

Va detto che le spese devono essere direttamente collegate all’attivazione del sistema e devono essere state effettivamente sostenute entro la data di presentazione della domanda, come previsto dall’art. 109 del DPR 917/1986, indipendentemente dai principi contabili adottati dall’impresa.

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Contributo a fondo perduto: importo, requisiti e modalità di richiesta

Il contributo a fondo perduto viene assegnato fino a esaurimento delle risorse disponibili, seguendo l’ordine di arrivo delle domande ammissibili. L’importo massimo erogabile per ciascun beneficiario è di 10.000 euro per l’anno 2022. Il contributo rispetta i limiti previsti dalla normativa europea sugli aiuti “de minimis”.
Se il contributo richiesto supera i 150.000 euro, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica effettuerà un controllo antimafia, come previsto dalla legge.
Per richiedere il contributo, è necessario presentare un’istanza sotto forma di dichiarazione sostitutiva di certificazione, con responsabilità legale in caso di false dichiarazioni.

L’istanza deve contenere:
– dati anagrafici e fiscali del richiedente o del legale rappresentante;
– codice fiscale e partita Iva;
– Iban del conto corrente intestato o cointestato al richiedente;
– indirizzo di posta elettronica certificata (Pec);
– documentazione delle spese sostenute nel 2022 per l’introduzione del sistema del vuoto a rendere;
– sede operativa all’interno di una Zona Economica Ambientale (Zea);
– informazioni sugli eventuali aiuti “de minimis” già ottenuti negli ultimi tre anni.

La richiesta deve includere anche un unico file con tutta la documentazione che attesti le spese sostenute nel 2022 per il sistema del vuoto a rendere.

Credito d’imposta per il vuoto a rendere

Possono richiedere il credito d’imposta i soggetti che hanno già ottenuto il contributo a fondo perduto e che, nel 2022, hanno riconosciuto agli acquirenti uno sconto del 25% sul prezzo degli imballaggi restituiti al momento della resa. Questo sconto deve essere indicato chiaramente in fattura, ricevuta, scontrino o documento commerciale.
L’importo del credito d’imposta corrisponde al doppio degli sconti riconosciuti, con un massimo di 10.000 euro per beneficiario. Il budget totale disponibile per questo incentivo è di 5 milioni di euro.

La richiesta del credito d’imposta deve essere presentata con una dichiarazione sostitutiva, corredata dalla documentazione che attesti gli sconti applicati nel 2022. La domanda va fatta online tramite il portale del Ministero dell’Ambiente, utilizzando le credenziali Spid o Cie, a partire dal 16 settembre 2025.

Le domande devono essere inviate entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari. L’elenco sarà trasmesso all’Agenzia delle Entrate e pubblicato sul sito del Ministero, rispettando la privacy dei dati.

a cura di Centro Studi Ransomtax

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