Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo

Il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design varia dal 10 al 45% e sostiene gli investimenti effettuati dalle imprese in attività di ricerca e sviluppo, in attività di innovazione tecnologica e in attività di design e ideazione estetica.

Un premio per chi investe in ricerca e innovazione

Le attività di innovazione o di ricerca di nuovi prodotti da parte delle aziende italiane è premiata da un bonus che può raggiungere fino al 45% delle spese sostenute.
Per il biennio 2021/2022 la legge di Stabilità ha previsto aliquote maggiorate e diversificate in base agli ambiti delle attività di ricerca:

  • Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico:
    credito d'imposta del 20% fino ad un massimo di 4 milioni di euro.
  • Attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati:
    credito d’imposta del 10% (limite massimo 2 mln di euro); credito d’imposta del 15% (limite massimo 2 mln di euro) in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0;
  • Attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo, della ceramica e altri individuati con decreto ministeriale:
    credito d’imposta del 10% (limite massimo 2 mln di euro).
credito di imposta ricerca e sviluppo

Beneficiari ed esclusi

Il credito d'imposta ricerca e sviluppo è rivolto a tutte le imprese residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi del D. Lgs. 231/2001.

Come si utilizza

Il credito d'imposta ricerca e sviluppo si applica alle spese ammissibili sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.

I vantaggi di fare R&S al Sud

Con il decreto Rilancio il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo è diventato ancora più vantaggioso per le imprese che hanno sede nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura dell’incremento varia in relazione alla dimensione aziendale:

  • dal 20% al 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone e con un fatturato annuo di almeno 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio sia almeno pari a 43 milioni di euro;
  • dal 20% al 35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;
  • dal 20% al 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e con un fatturato annuo o totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.

I nostri consigli

Attento all'automaticità

Una delle caratteristiche dei crediti d'imposta è l'automaticità. Non abusarne.

I successivi controlli dell'Agenzia delle Entrate potrebbero riservarti brutte sorprese

Investi per crescere

Non ricorrere mai alle agevolazioni con il solo scopo di recuperare liquidità.

Investi solo quando è necessario per la crescita della tua azienda.

Affidati a professionisti

Non ti fidare di consigli troppo superficiali da parte di soggetti improvvisati.

I rischi sono altissimi. Segui sempre i consigli di chi conosce a fondo la materia.

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