bando macchinari innovativi imprese mezzogiorno
Sono stati definiti termini e modalità di presentazione delle domande relative al bando Macchinari innovativi che destina 265 milioni di euro alle imprese di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto direttoriale con riferimento al primo dei due sportelli previsti nell’ambito dell’intervento, contenente le condizioni e le soglie minime di ammissibilità delle istanze, nonché le modalità di presentazione delle richieste.
Il bando Macchinari innovativi ha l’obiettivo di favorire investimenti di Pmi e reti d’impresa nelle cinque regioni del Sud Italia, sostenendo la competitività e la trasformazione tecnologica dei sistemi produttivi attraverso l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature innovative.
Le domande relative al primo sportello, a cui è stata destinata la metà delle risorse (132 milioni e 500mila euro) potranno essere compilate a partire dalle ore 10 del 23 luglio 2020, mentre l’invio sarà possibile a partire dalle ore 10 del 30 luglio 2020.
La misura sostiene i programmi di investimento mirati alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa o a favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare. Il bando sostiene gli investimenti innovativi che siano in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità dell’impresa mediante l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo degli stessi beni materiali.
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese o le reti di imprese (fino ad un massimo di sei soggetti co-proponenti), in possesso dei requisiti previsti dalla normativa. Il contratto di rete deve configurare una collaborazione effettiva, stabile e coerente con gli obietti di rafforzamento della competitività e di sviluppo tecnologico.
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ai seguenti settori: siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.
Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 3 del decreto ministeriale 30 ottobre 2019.
I programmi di investimento ammissibili, oltre ad essere realizzati esclusivamente presso unità produttive localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, devono prevedere spese non inferiori a euro 400mila euro e non superiori a 3 milioni di euro. Nel caso di programmi presentati da reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori 200mila euro.
Le agevolazioni sono concesse per una percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75%. Il mix di agevolazioni è articolato in relazione alla dimensione dell’impresa:
Il finanziamento agevolato deve essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.
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