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Transizione 4.0, cambia tutto: nuovo modello e procedure in tre fasi per il 2025

Con il decreto direttoriale del 15 maggio 2025, il Mimit ha definito le nuove modalità operative per accedere al credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, o entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato accettato l’ordine e versato almeno il 20% di acconto.

Il decreto si applica anche agli investimenti già comunicati, ma non perfezionati entro il 2024 con accettazione d’ordine e acconto minimo: in questi casi, infatti, non si applica più il precedente decreto del 24 aprile 2024.

Al via dal 17 giugno 2025 le prenotazioni per il credito d’imposta sugli investimenti previsti dal piano Transizione 4.0. Tuttavia, il Ministero ha già comunicato l’esaurimento delle risorse disponibili. In caso di nuova disponibilità, le imprese verranno avvisate dal Gse in base all’ordine cronologico di trasmissione delle comunicazioni.

Nuovo modello di comunicazione telematica

Il nuovo decreto direttoriale del Mimit introduce un modello completamente rinnovato per l’accesso al credito d’imposta 4.0, sostituendo la precedente procedura con un sistema più strutturato e vincolante. Il cuore dell’iter è una comunicazione telematica in tre fasi, che le imprese dovranno rispettare con precisione per poter beneficiare dell’agevolazione.

Si parte con la comunicazione preventiva, che equivale a una prenotazione formale: l’impresa manifesta l’intenzione di effettuare l’investimento e di accedere al credito d’imposta. Segue poi la conferma dell’acconto, da trasmettere entro 30 giorni dall’invio della prima comunicazione, per attestare l’avvenuto pagamento dell’acconto minimo del 20% e la validità del contratto.

L’ultima fase è la comunicazione di completamento, da inviare entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti conclusi entro il 31 dicembre 2025, o entro il 31 luglio 2026 per quelli completati entro il 30 giugno 2026. In quest’ultimo passaggio, andranno indicati gli importi finali spesi e il credito effettivamente maturato.

Attenzione: il mancato rispetto dei tempi o delle modalità previste rende nulla la procedura, con la conseguente perdita del diritto all’agevolazione. Un motivo in più per pianificare tutto con cura fin dall’inizio.

Il nuovo principio della "prenotazione cronologica"

Tra le novità più rilevanti introdotte dal decreto c’è il principio della “prenotazione cronologica”, applicato per la prima volta e gestito attraverso la piattaforma informatica del Gse. L’accesso al credito d’imposta sarà infatti determinato dall’ordine temporale di invio della comunicazione preventiva da parte delle imprese. Questo elemento assume un peso decisivo, soprattutto considerando il tetto massimo di spesa fissato per il 2025 a 2,2 miliardi di euro: chi arriva prima, ha più probabilità di vedersi riconosciuto il beneficio.

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Cosa cambia per chi aveva già seguito le regole del 2024

Il decreto prevede anche disposizioni per le imprese che avevano già inviato la comunicazione secondo le regole del 2024. Queste dovranno aggiornare la propria posizione e adeguarsi alle nuove modalità entro 30 giorni dalla pubblicazione del nuovo decreto, a meno che l’investimento risulti già perfezionato, cioè con ordine accettato e acconto versato entro il 31 dicembre 2024. In tal caso, restano valide le disposizioni precedenti.

Il decreto direttoriale che attiva le nuove comunicazioni

 

È entrato in vigore alle ore 14:00 del 17 giugno 2025 il nuovo regime operativo per l’accesso al credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali materiali 4.0, effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025. Tuttavia, poche ore dopo l’apertura della piattaforma del Gse, il Mimit ha annunciato l’esaurimento delle risorse disponibili, pari a 2,2 miliardi di euro. Si tratta, con ogni probabilità, di una misura cautelativa, poiché non è ancora possibile quantificare con precisione la quota di risorse da riservare agli investimenti effettuati con acconto del 20% versato entro il 31 dicembre 2024 e completati successivamente.

Sarà necessario attendere il 17 luglio 2025 per verificare quante risorse risultano effettivamente impegnate. Solo allora si potrà valutare se vi sia disponibilità residua per soddisfare, almeno in parte, le comunicazioni inviate nel frattempo, che oggi ricevono esito negativo per indisponibilità.

Per le imprese che non avevano effettuato comunicazioni con il vecchio modello entro il 15 maggio, è comunque fondamentale continuare a trasmettere la comunicazione preventiva, anche in presenza di esaurimento momentaneo delle risorse: la priorità sarà assegnata secondo l’ordine cronologico di invio.

Diversa la situazione per chi aveva già presentato la comunicazione con il modello previsto dal DM 24 aprile 2024: in quel caso, le risorse sono già considerate prenotate, ma è necessario confermare la richiesta trasmettendo la nuova comunicazione entro il 17 luglio 2025, pena la perdita della priorità acquisita.

Un chiarimento importante riguarda le imprese che hanno già ricevuto la ricevuta con l’esito “risorse non disponibili”: non sono tenute a trasmettere nei 30 giorni successivi la comunicazione con acconto, come previsto normalmente. I 30 giorni decorreranno soltanto da un’eventuale comunicazione successiva del Gse, qualora si liberino risorse e la prenotazione possa essere soddisfatta.

In ogni caso, l’invio della comunicazione tramite la piattaforma Gse genera una ricevuta che attesta la corretta trasmissione della domanda e ne registra l’ordine cronologico. Tale ordine sarà determinante nella redistribuzione delle risorse che dovessero rendersi disponibili dopo il 17 luglio.

 

a cura di Stefania La Bella

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