ricerca e sviluppo 2015-2019 scadenza
Il 2021 ha sancito il passaggio dal credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, nella sua originaria e vantaggiosa formulazione 2015-2019 (art. 3 Dl. 23 dicembre 2013, n. 145 e successive modificazioni), al nuovo credito d’imposta ricerca e sviluppo 2020 (L. 160/2019, commi 198 a 209, legge di Bilancio 2020).
Dopo il 31 dicembre 2020 quasi certamente non si potranno più rendicontare con il credito r&s 2019 le attività svolte nel quinquennio precedente. Sulla questione sono stati presentati numerosi interpelli ancora in attesa di risposta.
Ciò nonostante, anche la nuova versione del bonus ricerca e sviluppo presenta opportunità estremamente vantaggiose per le imprese. Occasione che spesso non vengono colte. Ricerca e sviluppo, infatti, nell’immaginario collettivo, è una definizione che rimanda alle figure dei camici bianchi, di professori, tecnici e scienziati.
Niente di più sbagliato (come abbiamo già evidenziato in questo articolo). Se un’azienda ha inventato qualcosa o ha tentato di risolvere un problema, superandolo con nuovi prodotti o processi, ha il pieno diritto di accedere all’agevolazione al credito r&s. Anche nel caso in cui la ricerca non sia andata a buon fine.
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo 2019 consentiva di ottenere un beneficio fino al 50% per gli investimenti effettuati in attività di ricerca e sviluppo dalle micro, piccole, medie e grandi imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dal regime di appartenenza e da quello contabile adottato.
L’agevolazione, che ha carattere automatico e retroattivo, anche nella sua forma attuale è utilizzabile in compensazione orizzontale e verticale a scomputo dei versamenti dovuti (Iva, Inps, Irpef, Ires, Irap) mediante il modello F24, a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento dei costi agevolati.
Con la legge di Bilancio 2020 è stata introdotta una nuova versione del credito d’imposta R&S, depotenziata in termini di aliquote ma estesa anche ad attività di ricerca in innovazione e design. Tra le novità principali, la previsione di aliquote diversificate in base agli ambiti di ricerca e una maggiorazione delle percentuali riservata alle regioni del Mezzogiorno, così come previsto dall’art. 244 del decreto Rilancio. Intensità dell’agevolazione e massimali di spesa sono stati maggiorati nel biennio 2021-2022, così come è stato previsto dalla legge di Bilancio 2021.
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