Rating di legalità, importanza e benefici per le aziende
Il rating di legalità può essere richiesto all’Agcm dalle imprese italiane che soddisfano determinati requisiti. Non è obbligatorio ma porta con sé numerosi vantaggi e benefici per le aziende. Scopriamo quali
Il rating di legalità
Ci sono aziende e aziende. Più specificamente, ci sono imprese che operano all’interno del proprio mercato di riferimento, limitandosi a porre in essere quegli adempimenti dettati dalle norme senza prendere alcuna iniziativa aggiuntiva – imprese che è possibile definire come “passive” – e poi ci sono quelle “proattive”, che al contrario cercano di portarsi avanti a prescindere da ogni obbligo, in maniera tale da primeggiare ed essere inseguite, piuttosto che inseguire. Il rating di legalità è indicatore non obbligatorio (e quindi spesso non attenzionato dalle imprese “passive”) che invece rappresenta un punto di forza per quanti agiscono con una mentalità differente e indirizzata a fare la differenza.
Come richiedere il rating di legalità
Ma come si richiede questo importante indicatore? Il rating di legalità evidenzia il rispetto di elevati standard etici e di legalità. Per ottenerlo, le aziende devono presentare istanza all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm).
Questi i requisiti:
- sede operativa in Italia;
- fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda;
- iscrizione nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della domanda;
- rispetto degli altri requisiti sostanziali richiesti dal Regolamento
Tra requisiti sostanziali riferiti al punto precedente, a prescindere dalla tipologia societaria (individuale o collettiva), l’impresa istante deve dichiarare, ad esempio, che:
- Non siano state adottate misure di prevenzione personale e/o patrimoniale e misure cautelari personali e/o patrimoniali e non sia stata pronunciata alcuna sentenza di condanna ai sensi di svariati reati previsti dal codice penale;
- Di non essere destinataria di provvedimenti dell’Autorità competente di accertamento del mancato rispetto all’obbligo di pagamento di imposte e tasse e di accertamento di violazioni in materia di obblighi retributivi, contributivi e assicurativi e di obblighi relativi alle ritenute fiscali concernenti i propri dipendenti e collaboratori, divenuti inoppugnabili o confermati, con sentenza passata in giudicato, nel biennio precedente la richiesta di rating;
- di non essere destinataria di provvedimenti dell’Autorità competente di accertamento del mancato rispetto delle previsioni di legge in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, divenuti inoppugnabili o confermati, con sentenza passata in giudicato, nel biennio precedente la richiesta di rating con esclusione degli atti endo-procedimentali.
Esclusioni
Il rating non potrà essere rilasciato, oltre che per carenza dei requisiti, alle aziende:
- destinatarie di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive, salvo che ne sia sospesa la relativa efficacia;
- nei cui confronti sia stato disposto il commissariamento di cui all’art. 32, comma 1, ovvero di cui all’art. 32, comma 10, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, limitatamente al periodo di efficacia del relativo provvedimento.
L'assegnazione del rating
Il possesso dei requisiti viene attestato dall’impresa, mediante autocertificazione per cui è molto importante fare attenzione alle dichiarazioni mendaci che verranno sanzionate secondo quanto previsto dal Dpr 445/2000. Una volta ottenuto, il rating ha validità biennale e può essere rinnovato su richiesta.
Ovviamente, qualora nel frattempo l’azienda dovesse perdere qualche requisito, è tenuta a comunicarlo all’Autorità che provvederà a revocare o ridurre il punteggio. A seguito della positiva valutazione dell’istanza, l’impresa otterrà un punteggio base pari a ★ (1 stella), che sulla scorta dell’ottenimento di altri requisiti, potrà essere incrementato fino al raggiungimento massimo di ★★★ (3 stelle).
L’adozione di un modello organizzativo 231 è requisito per l’ottenimento del rating di legalità, che a sua volta gioca un ruolo fondamentale nel potenziamento dei parametri Esg nella parte che concerne la governance.
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Quali sono i benefici
Il primo e più immediato beneficio per l’azienda in possesso del rating di legalità è senz’altro di tipo reputazionale. Infatti, l’aver ottenuto l’indicatore è segno distintivo del rispetto di requisiti etici e di legalità che pongono l’azienda su un livello senz’altro superiore rispetto ai competitors che operano in assenza dello stesso.
Oltre a questo, vi sono benefici non meno importanti, come ad esempio:
- La facilitazione nell’accesso al credito, considerato che le banche hanno recepito delle direttive che garantiscono una corsia preferenziale per i possessori del rating, così abbattendo tempi e costi dei finanziamenti;
- Riduzione della garanzia del 30% nel caso di partecipazione ad appalti pubblici;
- Miglioramento del rating creditizio;
- Maggiori opportunità di business.
Il rating di legalità, ma anche l’adozione di modello 231 e la predisposizione di un bilancio di sostenibilità, sono tutte tematiche attuali e che purtroppo, spesso, vengono identificate dagli imprenditori come costi superflui che possono essere risparmiati, fintanto che non vi sia un obbligo normativo.
Allo stesso tempo, le imprese lungimiranti non perdono occasione di portarsi avanti ponendo in essere adempimenti, obbligatori e non, per superare con successo le sfide del mercato e garantire un futuro luminoso alle proprie imprese. Sta a voi scegliere da che parte stare.
a cura di Roberto Triolo
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