
Legge di Bilancio 2025: la guida alle agevolazioni per le imprese
La Legge di Bilancio 2025 (L. 30 dicembre 2024, n. 207), in vigore dal 1° gennaio 2025, introduce rilevanti novità per le imprese, puntando su innovazione, occupazione e competitività.
Tra gli interventi principali, spiccano la semplificazione e il potenziamento del bonus Transizione 5.0, il restringimento del credito d’imposta per investimenti 4.0 e l’introduzione dell’Ires premiale per il 2025.
Viene confermato il credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (Zes), esteso alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, mentre per chi ha aderito alla sanatoria fiscale sui crediti R&S è previsto un contributo in conto capitale. La legge proroga fino al 2027 il credito per la quotazione delle Pmi, rifinanzia la Nuova Sabatini e incentiva le nuove assunzioni agevolate, confermando anche il bonus sport.
Questi interventi delineano un quadro organico di sostegno, orientato a favorire la crescita sostenibile del sistema imprenditoriale.
IN QUESTO ARTICOLO:
• Modifiche al credito di imposta Transizione 4.0. e Transizione 5.0
• Credito d’Imposta Zes: proroga per il Mezzogiorno e settore agricolo
• Contributo a fondo perduto per chi ha adottato la sanatoria sul credito d’imposta R&S
• Proroga triennale del credito d’imposta per la quotazione delle Pmi
• Ires premiale al 20% per le imprese virtuose
• Proroga della maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni
Modifiche al credito di imposta Transizione 4.0. e Transizione 5.0
La Legge di Bilancio 2025 introduce rilevanti modifiche ai crediti d’imposta Transizione 4.0 e Transizione 5.0, ridefinendo le regole per incentivare gli investimenti innovativi. Per il credito d’imposta beni strumentali immateriali 4.0, gli investimenti saranno agevolabili solo se effettuati entro il 31 dicembre 2024, con possibilità di completamento fino al 30 giugno 2025, a condizione che entro la fine del 2024 l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato versato un acconto del 20%.
Per i beni strumentali materiali 4.0, invece, viene introdotto un tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per investimenti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, prorogabile fino al 30 giugno 2026 in caso di prenotazione entro fine 2025. Rimangono invariate le agevolazioni per gli investimenti 2024 già prenotati con ordine accettato e acconto del 20% versato.
Per il rispetto dei nuovi limiti di spesa, le imprese dovranno comunicare al Mimit le spese sostenute e il credito maturato tramite apposito modello. In parallelo, il credito d’imposta Transizione 5.0 viene potenziato, ampliando la platea dei beneficiari con l’inclusione delle società di servizi energetici (ESCo) certificate per progetti presso imprese clienti.
L’aliquota unica sale al 35% (con maggiorazioni al 40% e 45% per investimenti con maggior risparmio energetico) fino a 10 milioni di euro, con ulteriori incrementi per l’acquisto di pannelli fotovoltaici europei ad alta efficienza. Inoltre, l’incentivo diventa cumulabile con il credito d’imposta Zes unica e con agevolazioni finanziate da risorse europee, applicandosi anche agli investimenti dal 1° gennaio 2024.
Credito d’Imposta Zes: proroga per il Mezzogiorno e settore agricolo
La Legge di Bilancio prevede la proroga del credito d’imposta per investimenti nelle Zone Economiche Speciali (Zes) uniche, estendendone l’applicabilità fino al 15 novembre 2025. Per quest’anno è stato stanziato un budget di 2,2 miliardi di euro, destinato a incentivare lo sviluppo delle imprese nel Mezzogiorno.
Le imprese interessate dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate, tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, una comunicazione con l’indicazione delle spese ammissibili sostenute a partire dal 16 novembre 2024 e di quelle previste fino alla scadenza di novembre 2025.
A completamento degli investimenti, sarà necessario inviare una comunicazione integrativa tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025 per confermare l’avvenuta realizzazione.
Parallelamente, è stata prorogata anche la misura per il credito d’imposta Zes Agricoltura, con uno stanziamento di 50 milioni di euro per il 2025. Questa agevolazione si rivolge alle imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli, nella pesca e nell’acquacoltura. Anche in questo caso, le comunicazioni relative alle spese ammissibili dovranno essere inviate in due fasi: una iniziale dal 31 marzo al 30 maggio 2025 e una successiva, dal 20 novembre al 2 dicembre 2025, per attestare le spese effettivamente sostenute.
Queste proroghe mirano a favorire investimenti strategici nei settori produttivi chiave delle Zes, sostenendo la crescita economica del Sud Italia e delle sue filiere agricole e ittiche.
Contributo a fondo perduto per chi ha adottato la sanatoria sul credito d’Imposta R&S
Viene introdotto un contributo in conto capitale per i soggetti che hanno aderito alla procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo entro il 31 ottobre 2024.
Il contributo sarà calcolato in percentuale sull’importo riversato e sarà erogato nel limite delle risorse stanziate: 60 milioni di euro per il 2025, 50 milioni per il 2026, 80 milioni per il 2027 e 60 milioni per il 2028. Le modalità di erogazione, le percentuali applicabili e la rateizzazione del contributo saranno definite tramite un decreto congiunto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy e del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Proroga triennale del credito d’imposta per la quotazione delle Pmi
Si estende fino al 2027 il credito d’imposta per le Pmi che affrontano i costi legati alla quotazione in borsa. L’agevolazione, già prevista in precedenza, è volta a sostenere le piccole e medie imprese nel processo di apertura al mercato dei capitali, incentivando la crescita e la competitività.
La misura consente di ottenere un credito pari al 50% delle spese ammissibili, entro un limite massimo di 500.000 euro per ciascun beneficiario, garantendo così un supporto concreto per affrontare i costi di consulenza, revisione e altri oneri connessi alla quotazione.
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Ires premiale al 20% per le imprese virtuose
Per il solo anno 2025, la Legge di Bilancio introduce una riduzione dell’aliquota Ires dal 24% al 20%, riservata alle imprese che soddisfano specifiche condizioni. Tra queste: l’accantonamento ad una riserva disponibile di almeno l’80% degli utili realizzati nel 2024, mantenuti a patrimonio netto per almeno tre anni, e la destinazione di almeno il 30% degli utili accantonati (non inferiore a 20.000 euro) a investimenti in nuovi beni strumentali 4.0 e 5.0, anche tramite leasing finanziario.
Altri requisiti includono la stabilità del numero di unità lavorative rispetto alla media del triennio precedente e un incremento di almeno l’1% nelle assunzioni a tempo indeterminato rispetto al 2024. La norma prevede inoltre clausole di decadenza ed esclusione per il mancato rispetto dei criteri.
Questa misura, oltre a incentivare investimenti e occupazione, può compensare l’eventuale esclusione delle imprese dai benefici legati al credito d’imposta Transizione 4.0, offrendo una valida alternativa attraverso la mini-iris.
Proroga della maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni (art. 1 comma 399)
Prolungamento per le annualità 2025-2026-2027 della super deduzione per le nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato. Si riconosce, pertanto, ai titolari di reddito d’impresa e di redditi di lavoro autonomo, una maggiorazione del costo del personale deducibile a fronte agli incrementi occupazionali risultanti al termine di ciascuno dei già menzionati periodi d’imposta rispetto al corrispondente periodo d’imposta precedente.
Proroga sport bonus (art. 1 comma 246)
Viene prevista la proroga per il 2025, per i soli titolari di reddito d’impresa, del credito d’imposta per le erogazioni liberali per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche. Il credito d’imposta attribuibile a ciascun beneficiario è pari al 65% dell’erogazione effettuata, fino ad un massimo del 10 per mille dei ricavi realizzati nel 2024.
Assegnazione agevolata beni ai soci ed estromissione
Le società commerciali che assegnano o cedono beni (immobili o mobili registrati) non strumentali ai soci entro il 30 settembre 2025 versano in due rate un’imposta sostitutiva pari all’8% (10,5% se la società non è operativa) sulla differenza tra valore normale e costo fiscalmente riconosciuto dei medesimi beni. Si prevede poi che le imprese individuali, hanno la facoltà di estromissione dal proprio patrimonio dei beni immobili strumentali non produttivi di reddito fondiario, compresi i beni posseduti al 31 ottobre 2024, a condizione che l’esclusione sia effettuata tra il 1° gennaio 2025 e il 31 maggio 2025.
Investimenti in start-up innovative e PMI innovative
Altra misura per le imprese contenuta nella nuova legge di Bilancio è un credito d’imposta pari all’8% dell’investimento, fino a un massimo di 500.000 euro annui, per investimenti in start-up innovative e Pmi innovative.
In conclusione, la Legge di Bilancio 2025 si configura come un importante strumento di supporto per le imprese italiane, mirando a favorire l’innovazione, l’ammodernamento e la competitività.
Le misure introdotte, tra cui incentivi fiscali potenziati, agevolazioni per gli investimenti e incentivi per la creazione di nuovi posti di lavoro, offrono alle imprese opportunità concrete per rafforzare la propria struttura e adattarsi alle sfide del mercato globale. Sebbene rimanga fondamentale un monitoraggio attento sull’efficacia e sull’accessibilità delle misure, il pacchetto di interventi sembra rappresentare un passo significativo atto a generare effetti positivi duraturi sul sistema imprenditoriale e sull’intera economia italiana.
a cura di Stefania La Bella
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