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Investimenti nel Mezzogiorno, come funziona il bonus sud

La legge di stabilità 2016 (L. 208/2015) ha istituito un beneficio economico, sotto forma di credito d’imposta, per le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi (impianti, macchinari e attrezzatura varia) nelle regioni del Mezzogiorno. Il Bonus Sud può essere richiesto – anche retroattivamente – per gli investimenti posti in essere dall’1 gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2022. L’ammontare dell’aiuto varia in funzione delle dimensioni aziendali: 45% per le piccole imprese, 35% per le medie e 25% per le grandi. Per la richiesta del credito di imposta è necessario presentare apposita istanza attraverso il software dell’Agenzia delle Entrate.

Bonus Sud: L. 208/2015 e proroghe

La legge di stabilità 2016 (L. 208/2015) ha istituito a decorrere dall’1 gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.
La legge di stabilità 2020 (L. 160/2019) ha prorogato il credito fino al 31 dicembre 2020.
Successivamente, la legge di stabilità 2021 (L.178/2020), l’ha ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2022.

Ammontare dell'aiuto e dimensioni aziendali

Una delle caratteristiche più importanti della misura è la sua retroattività. Il credito d’imposta per il Mezzogiorno può essere richiesto anche per gli investimenti effettuati negli anni precedenti (a partire dall’1 gennaio 2016). L’ammontare dell’aiuto varia in funzione delle dimensioni aziendali: 45% per le piccole imprese, 35% per le medie e 25% per le grandi.

Regioni ammesse e soggetti esclusi

Possono accedere al Bonus Sud tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

L’agevolazione non spetta ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, dei settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Per accedere al credito d’imposta, al momento dell’invio dell’istanza, la società dovrà possedere un Durc in corso di validità e non dovrà versare in condizioni di difficoltà (ai sensi di quanto previsto dall’art. 2, par. 1 n. 18) del Reg. (UE) n. 651/2014).

Quali sono i beni agevolabili

Sono agevolabili tutti gli investimenti classificabili all’interno delle categorie: impianti, macchinari e attrezzatura varia.
Ai fini del credito d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno, oltre ai beni acquistati in proprietà, possono essere agevolati anche i beni acquisiti tramite contratto di locazione finanziaria (restano esclusi dunque i contratti di locazione operativa).
Sono agevolabili altresì i beni costruiti in economia e i beni complessi (purchè il costo delle componenti nuove prevalga su quelle usate).
Restano in ogni caso esclusi dall’agevolazione i beni usati o ricondizionati.

Cumulabilità con altre misure

Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, a partire dall’1 marzo 2017, è cumulabile con altre agevolazioni fiscali.
Ad esempio, cumulando il credito d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno con il credito d’imposta beni strumentali 4.0, si avrà l’opportunità di recuperare, per un’azienda ubicata in una delle regioni del Mezzogiorno, fino al 95% del costo del bene agevolato (45% credito mezzogiorno e 50% beni strumentali 4.0).

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Quando e come presentare le domande

l termine ultimo per presentare l’istanza è il 31 dicembre 2022; ciò significa che entro tale data dovrà avvenire la consegna del bene (ma non obbligatoriamente la relativa entrata in funzione) e bisognerà essere in possesso della relativa fattura di saldo.

Per la richiesta del credito Mezzogiorno è necessario presentare apposita istanza attraverso il software dell’Agenzia delle Entrate (CIM17) e, ottenuta l’autorizzazione alla fruizione del credito, lo stesso potrà essere utilizzato a partire dal 5° giorno successivo, esclusivamente in compensazione.

La versione aggiornata del modello di comunicazione, che sostituisce il precedente del 9 marzo 2021, è online dal 28 ottobre 2021.

a cura di Giuseppe Caprì e Piero Midiri

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