Fondo Nuove Competenze 2024

Fondo nuove competenze 2024, incentivi per la formazione aziendale

Con il decreto interministeriale del 10 ottobre 2024, il Fondo nuove competenze si rinnova per una terza edizione, confermandosi uno strumento essenziale per la crescita delle competenze dei lavoratori italiani. Il fondo, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con Anpal, offre supporto alle imprese che vogliono investire nella formazione dei propri dipendenti.

Le risorse stanziate sono pari a 730 milioni di euro e l’intensità agevolativa è compresa tra il 60% e il 100%, a seconda della modalità scelta per presentare la domanda (sistemi formativi, filiere e singole aziende).

La presentazione delle istanze potrà avvenire dal 10 febbraio al 10 aprile 2025, tramite la piattaforma MyANPAL accedendo con SPID, CIE o CNS.

Fondo nuove competenze: obiettivi e novità 2024

Possono accedere ai finanziamenti del Fondo nuove competenze 2024  i datori di lavoro privati, incluse le società a partecipazione pubblica, all’unica condizione di aver sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze dei lavoratori.

Per le aziende aderenti a Fondi interprofessionali gli accordi dovranno essere stipulati secondo le modalità previste dal proprio Fondo di riferimento.
Vigono alcune eccezioni in cui un datore di lavoro può partecipare senza Fondo Paritetico interprofessionale e sono i casi in cui lo stesso decida di non aderire, o il Fondo Paritetico cui aderisce non partecipi o ancora che lo stesso comunichi al Ministero di aver esaurito le risorse necessarie al finanziamento dell’intervento normativo.

La nuova edizione del Fondo nuove competenze mira alla promozione della formazione continua, aiutando i singoli lavoratori ad acquisire competenze digitali e green così da rendere le imprese maggiormente competitive.

Essa introduce tra l’altro diversi cambiamenti significativi:

1. Ampliamento della platea dei beneficiari: tra i destinatari della formazione rientrano ora anche i giovani appena assunti e i disoccupati preselezionati dalle aziende per future assunzioni, inclusi contratti stagionali di almeno 120 giorni nei settori del turismo e dell’agricoltura.

2. Nuove modalità di erogazione: viene introdotto per la prima volta il sistema dei “voucher formativi per l’innovazione”, pensati per incentivare l’aggiornamento delle competenze.

3. Aggiornamento delle materie formative: entrano nel piano di formazione argomenti legati all’intelligenza artificiale e ai sistemi tecnologici e digitali avanzati.

Funzionamento del Fondo ed oneri finanziabili

Il fabbisogno formativo posto a base della domanda deve essere riferito a processi di innovazione organizzativa, di processo e di prodotto in materia di:

  • sistemi tecnologici e digitali;
  • sviluppo dell’intelligenza artificiale;
  • sostenibilità e impatto ambientale;
  • economia circolare;
  • transizione ecologica;
  • efficientamento energetico.

Sono coperti i costi relativi alla formazione del personale, incluso il costo delle ore di lavoro destinate all’apprendimento. Le imprese possono presentare progetti di formazione che coinvolgano uno o più lavoratori, con programmi personalizzati che rispondano alle specifiche esigenze aziendali.

Il Fondo nuove competenze è rivolto alle imprese di ogni settore e dimensione, con priorità per tutte quelle imprese operanti in settori ad alto rischio di trasformazione tecnologica; che investono in progetti orientati alla sostenibilità ambientale e sociale o lavoratori con qualifiche a rischio di obsolescenza.

Il Fondo finanzia parte del costo orario dei lavoratori coinvolti in percorsi formativi secondo le seguenti modalità:

  •  la retribuzione oraria, al netto degli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione a carico del lavoratore, è finanziata al 60% del totale;

si prevedono poi maggiorazioni pari:
– all’80% nel caso di interventi di proposti da Sistemi Formativi;
– al 100% nel caso di lavoratori con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca o disoccupati, da almeno 12 mesi.

Il calcolo è basato sulla retribuzione teorica mensile comunicata all’Inps (moltiplicata per 12 mesi e suddivisa per 1.720 ore annue standard). Gli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione sono rimborsati per intero, inclusivi della quota a carico del lavoratore, al netto degli eventuali sgravi contributivi fruiti nel mese di approvazione dell’istanza di accesso al Fondo nuove competenze.

Sono poi riconosciuti dei bonus pari a:

  • 800 euro per ciascun disoccupato assunto (contratto a tempo indeterminato o apprendistato), se almeno il 70% dei partecipanti disoccupati è assunto entro la richiesta di saldo.
  • 300 euro per disoccupati formati e poi assunti con contratto stagionale (minimo 120 giorni) nei settori turismo e agricoltura (codici Ateco indicati nell’Avviso).

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Progetti formativi

Per accedere ai finanziamenti, le aziende devono presentare un piano di formazione dettagliato, evidenziando obiettivi, contenuti e risultati attesi.
I progetti formativi devono dare evidenza delle modalità con cui si valorizzano le competenze possedute dal singolo lavoratore e quali sono i singoli interventi ad hoc. A conclusione del percorso formativo, vi è il rilascio di un’attestazione di trasparenza o di validazione degli obiettivi di apprendimento.
Il numero delle ore da destinare deve essere compreso tra un minimo di 30 ore ed un massimo di 150. La durata minima di formazione sarà invece pari a 20 ore per i disoccupati con successiva assunzione con contratto stagionale, della durata di almeno 120 giorni, nei settori turismo e agricoltura.

In conclusione, il Fondo nuove competenze 2024 rappresenta un’opportunità concreta per le imprese italiane di investire nel capitale umano, elemento chiave per affrontare le sfide future e garantire un sviluppo sostenibile e competitivo.

Le istanze dovranno essere presentate secondo le modalità definite nelle prossime settimane nell’Avviso pubblico, che sarà pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

a cura di Stefania La Bella

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