Credito d'imposta per materiali green
Dal 21 ottobre 2024, le imprese italiane possono beneficiare di un credito d’imposta del 36% sulle spese 2023 per materiali ecosostenibili, fino a un massimo di 20.000 euro per azienda.
L’iniziativa, istituita dal Decreto Ministeriale del 2 aprile 2024, punta a promuovere l’economia circolare e premia l’acquisto di prodotti derivati dalla raccolta differenziata di plastica, vetro, alluminio, carta, cartone e legno non trattato, oltre a imballaggi biodegradabili e compostabili certificati.
Le richieste vanno presentate entro il 20 dicembre 2024 tramite la piattaforma di Invitalia, con fondi assegnati in base all’ordine di arrivo per un totale di 5 milioni di euro. Un’opportunità per le imprese di unire sostenibilità e vantaggi economici.
Procedura di accesso e soggetti beneficiari
Per accedere al credito d’imposta per materiali green, i soggetti che soddisfano i requisiti devono inviare una richiesta telematica entro 60 giorni dall’apertura della procedura, disponibile sul sito del Ministero.
Ogni impresa può presentare una sola domanda per ciascun sportello annuale. Nella richiesta, bisogna dichiarare il possesso dei requisiti richiesti, specificare l’importo delle spese sostenute e allegare l’attestazione prevista. È necessario fornire anche la documentazione giustificativa delle spese, dei pagamenti e delle certificazioni richieste.
Questa misura si inserisce nell’ambito delle politiche di sostenibilità promosse dal governo, con l’obiettivo di incoraggiare le imprese a ridurre il proprio impatto ambientale e investire in materiali che rappresentano un’alternativa concreta ed ecologica agli imballaggi tradizionali.
L’agevolazione si rivolge a tutte le imprese che soddisfano determinati requisiti al momento della presentazione della domanda. In particolare, possono beneficiare del contributo le aziende che:
- Sono regolarmente costituite, iscritte e operative presso il Registro delle Imprese, risultando quindi “attive”;
- Svolgono un’attività economica in Italia, disponendo di una sede principale o secondaria sul territorio nazionale;
- Sono in regola dal punto di vista giuridico e operativo, non essendo in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali;
- hanno effettuato acquisti qualificati, ossia prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica oppure imballaggi biodegradabili e compostabili conformi alla normativa UNI EN 13432:2002, nonché imballaggi in carta, cartone, legno non impregnato o materiali riciclati come vetro e alluminio.
Sono invece escluse dall’accesso all’agevolazione tutte quelle imprese colpite da sanzioni interdittive e che si trovano in condizioni previste dalla legge come ostative all’ottenimento di incentivi finanziari pubblici.
Questi criteri garantiscono che l’agevolazione sia riservata a imprese che adottano materiali sostenibili e li integrano effettivamente nei propri processi produttivi, incentivando un’economia circolare e tracciabile.
Costi agevolabili
Le spese ammissibili del credito d’imposta per materiali green riguardano specifici acquisti effettuati nel 2023 e nel 2024, nel rispetto di requisiti tecnici e certificazioni dettagliate. Vediamo adesso, cosa rientra nell’agevolazione. Tra le spese considerate valide figurano:
- Prodotti realizzati con materiali riciclati: derivanti dalla raccolta differenziata o da altri circuiti post-consumo degli imballaggi in plastica.
- Imballaggi biodegradabili e compostabili: conformi alla normativa UNI EN 13432:2002, tra cui:
- Imballaggi in carta e cartone, purché non stampati con inchiostri specifici, non trattati chimicamente oltre il necessario e non accoppiati con materiali non biodegradabili o non compostabili.
- Imballaggi in legno non impregnati.
- Imballaggi derivanti dalla raccolta differenziata di altri materiali: carta, alluminio e vetro.
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Come attestare le spese
L’effettivo sostenimento delle spese deve essere comprovato attraverso un’attestazione rilasciata da uno dei seguenti soggetti:
- Presidente del collegio sindacale;
- Revisore legale iscritto nel registro dei revisori;
- Professionisti iscritti all’albo dei dottori commercialisti, esperti contabili, periti commerciali o consulenti del lavoro;
- Responsabile di un centro di assistenza fiscale (Caf).
L’attestazione deve certificare:
1. L’elenco dettagliato delle spese ammissibili, specificando il periodo d’imposta di riferimento, in linea con l’articolo 109 del TUIR.
2. L’effettivo utilizzo dei beni acquistati nel ciclo produttivo dell’impresa.
3. L’avvenuto pagamento delle fatture tramite un conto corrente intestato al richiedente, con modalità tracciabili che consentano di associare ogni pagamento alla relativa fattura.
4. L’assenza di altri benefici o aiuti di Stato richiesti per le stesse spese.
Non sono ammissibili le spese legate a beni acquistati non per l’uso diretto nel ciclo produttivo dell’impresa, ma destinati unicamente alla rivendita da parte di aziende del settore commerciale.
Beneficio attribuibile e modalità di fruizione
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta del 36% sulle spese ammissibili, fino a un massimo di 20.000 euro annui per ciascuna delle annualità previste, 2024 e 2025. Se le richieste superano i fondi disponibili, le risorse saranno distribuite proporzionalmente tra i beneficiari.
Il credito non si somma ad altri incentivi pubblici sulle stesse spese, se configurati come aiuti di Stato, ma può essere cumulato con altre agevolazioni compatibili, a condizione che il totale non superi i costi effettivamente sostenuti.
Inoltre, il credito non influisce sul reddito imponibile né sulla base per l’Irap, garantendo un vantaggio pienamente fruibile per le imprese.
Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite il modello F24, attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
L’importo sarà disponibile dopo dieci giorni dalla trasmissione dei dati richiesti. L’ammontare utilizzato non può superare l’importo concesso, altrimenti l’operazione sarà respinta.
Lo sportello per la presentazione delle istanze relative alle spese sostenute nel 2023 sarà attivo dalle ore 12:00 del 21 ottobre 2024 fino alle ore 12:00 del 20 dicembre 2024.
a cura di Centro Studi Ransomtax
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