Agrivoltaico: 1,1 miliardi alle imprese agricole con il bando Pnrr

Agrivoltaico: con il bando Pnrr 1,1 miliardi alle imprese agricole

Con il decreto Agrivoltaico Pnrr sono stati stanziati 1,1 miliardi di euro per la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale.
Uso sostenibile del suolo, tutela della biodiversità e fonti rinnovabili sono le parole chiave legate alla nozione di agrivoltaico. 

Un approccio innovativo per sfruttare al meglio le risorse economiche e contribuire alla transizione ecologica permettendo l’interazione tra energia solare e pratiche agricole, promuovendo così il recupero dei terreni per usi produttivi.

Che cos'è l'agrivoltaico

L’agrivoltaico è una pratica che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici su un terreno agricolo integrando attività agricole e/o zootecniche tra le fila delle strutture di sostegno dei pannelli stessi.

Questo approccio innovativo consente di ottenere una serie di vantaggi significativi rispetto all’agricoltura e all’energia solare tradizionali. Innanzitutto, permette di utilizzare in modo più efficiente lo spazio disponibile, infatti, lo stesso terreno può essere utilizzato sia per la coltivazione di piantagioni sia per la produzione di energia pulita, massimizzando l’uso del terreno.

L’idea di unire la produzione di energia elettrica con l’agricoltura è nata anche al precipuo scopo di evitare che l’installazione di impianti fotovoltaici potesse ridurre di gran lunga la disponibilità di terreni per l’agricoltura.

L’agrivoltaico rappresenta dunque un’opportunità promettente in linea con la crescente necessità di fonti di energia rinnovabili. Sia dal punto di vista economico sia ambientale presenta innumerevoli vantaggi.

In particolar modo:

  • Riduzione dello stress termico sulle colture   
  • Risparmio idrico
  • Protezione delle colture
  • Diversificazione del reddito per gli agricoltori
  • Produzione di energia rinnovabile
  • Uso efficiente del terreno

Decreto Agrivoltaico innovativo: a chi si rivolge

Il decreto sull’Agrivoltaico innovativo, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) e in vigore dal 14 febbraio 2024, si pone l’obiettivo di installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici di natura sperimentale entro il 30 giugno 2026, per una produzione annuale stimata di almeno 1.300 GWh.

Su proposta del GSE, entro il 29 febbraio dovrebbero essere pubblicate le regole operative di accesso agli incentivi tra cui i modelli per le istanze di partecipazione, i contratti tipo da sottoscrivere e gli obblighi a carico dei soggetti beneficiari.

Il bando si rivolge in particolare a due categorie di soggetti beneficiari (articolo 4): 

  1. Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria anche cooperativa, società agricole nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole o loro consorzi e associazioni temporanee di imprese agricole (di neo introduzione nel DM 436/2023 del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica). 
  2. Associazioni temporanee di imprese che includono almeno un soggetto di cui alla lettera a).

L’accesso agli incentivi è escluso alle imprese in difficoltà; ai soggetti richiedenti per i quali ricorra una delle cause di esclusione di cui agli artt. 94-98 del DL n. 36 del 2023 (esclusione dalle gare d’appalto); ai soggetti richiedenti assoggettati a cause di divieto, decadenza o sospensione di cui all’art. 67 DL n. 159 del 2011 (misure di prevenzione antimafia); alle imprese nei cui confronti pende un ordine di recupero di una precedente decisione della Commissione europea per incentivi percepiti illegalmente ed incompatibili con il mercato interno ed infine ai soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA aventi un volume d’affari annuo inferiore ai 7.000,00 euro. 

L'agevolazione: fondo perduto e tariffe incentivanti

Per i sistemi agrivoltaici che rispettano i requisiti stabiliti dal decreto, si riconoscono due distinti incentivi: 

  1. un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% delle spese ammissibili; 
  2. una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete. 

Le imprese beneficiarie avranno a disposizione 18 mesi per la realizzazione dell’intervento. Il mancato rispetto dei termini comporta l’adozione di una decurtazione della tariffa spettante dello 0,5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di nove mesi di ritardo.

Accedono ai meccanismi incentivanti:

  • a seguito di iscrizione in appositi registri (nel limite del contingente di 300 MW), gli impianti agrivoltaici di potenza fino a 1 MW nella titolarità dei soggetti beneficiari di cui all’art. 4, comma 1 lett. a), del Decreto Agrivoltaico;
  • a seguito di partecipazione a procedure pubbliche competitive (nel limite del contingente di 740 MW), gli impianti agrivoltaici di qualsiasi potenza nella titolarità dei soggetti beneficiari di cui all’art. 4 del Decreto Agrivoltaico.

 

Inoltre, gli impianti devono rispettare i seguenti requisiti:

  • possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;
  • possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva;
  • rispettano i requisiti di cui all’Allegato 2, lettera a) in tema di caratteristiche progettuali e costruttive del sistema agrivoltaico;
  • garantiscono la continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto;
  • gli impianti sono di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione;
  • sono conformi alle norme nazionali e unionali in materia di tutela ambientale;
  • possesso di dichiarazione di un istituto bancario che attesti la capacità finanziaria ed economica del soggetto partecipante in relazione all’entità dell’intervento, tenuto conto della redditività attesa dall’intervento stesso e della capacità finanziaria ed economica del gruppo societario di appartenenza, ovvero, in alternativa, l’impegno del medesimo istituto a finanziare l’intervento.

Requisiti degli impianti agrivoltaici

All’allegato 2 del decreto Agrivoltaico innovativo del Mase sono indicati i requisiti di carattere progettuale, costruttivo e di esercizio dei sistemi agrivoltaici avanzati. In particolare, alla lettera A, si fa riferimento alle “Caratteristiche progettuali e costruttive del sistema agrivoltaico”.

  1. La superficie minima destinata all’attività agricola deve essere pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico. 
  2. L’altezza minima dei moduli dell’impianto agrivoltaico avanzato rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole (o zootecniche) anche sotto ai moduli fotovoltaici e rispetta, in ogni caso, i valori mini di seguito riportati:
  • 1,3 metri nel caso di attività zootecnica (altezza minima per consentire il passaggio con continuità dei capi di bestiame) e impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli in posizione verticale fissa;
  • 2,1 metri nel caso di attività colturale (altezza minima per consentire l’utilizzo di macchinari funzionali alla coltivazione). 

Alla lettera B, vengono altresì trattati i “Requisiti di esercizio del sistema agrivoltaico”.

Sul terreno agricolo oggetto dell’intervento deve essere garantita la continuità dell’attività agricola e pastorale. Il rispetto di tale condizione viene verificata con le modalità indicate e stabilite dalle linee guida Crea – Gse.

Agrivoltaico: spese ammissibili

I costi massimi ammissibili descritti ed elencati all’Allegato 3 del decreto Agrivoltaico innovativo – Voci di spesa ammissibili – sono pari ad euro 1.700 al kW per impianti sotto i 300 kW e ad euro 1.500 al kW per impianti sopra i 300 kW e ricomprendono le seguenti voci:

  1. realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati, fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo, attrezzature per il sistema di monitoraggio;
  2. connessione alla rete elettrica nazionale, opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento, acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
  3. studi di perfettibilità, progettazioni, indagini geologiche e geotecniche, direzioni dei lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori, collaudi tecnici e tecnico-amministrativi, consulenze e supporto tecnico-amministrativo (finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento).

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Partecipazione alle procedure di asta di impianti ubicati in altri Stati membri

L’articolo 17, di nuova introduzione, ha previsto la possibilità di accesso alle sole tariffe incentivanti anche per tutti gli impianti ubicati sul territorio di Stati membri dell’Unione europea o di Stati terzi confinanti con l’Italia e con i quale l’Ue ha stipulato un accordo di libero scambio. 

L’ammissione alle procedure è concessa a condizione che: 

    1. esista un accordo, redatto ai sensi dell’art. 16 di cui al DL n. 199 del 2021, con lo Stato membro o con lo Stato terzo confinante in cui è ubicato l’impianto;
    2. l’accordo stabilisca un sistema di reciprocità e le modalità con le quali è fornita prova dell’importazione fisica dell’elettricità rinnovabile;
    3. gli impianti posseggano tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti agli impianti ubicati sul territorio nazionali, comprovati secondo le modalità indicate dal Gse. 
Modalità di presentazione della domanda

Il gestore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (Gse).

Alla domanda, da presentare tramite il portale web del Gse, deve essere aggiunta l’offerta di riduzione della tariffa di riferimento.

Le domande dovranno essere inviate esclusivamente per via telematica attraverso l’area clienti riservata del Gse, a cui si potrà accedere attraverso un’identità digitale – Spid, Cns (Carta Nazionale dei Servizi) e Cie (Carta d’identità Elettronica) oppure mediante credenziali Gse.

Sulla piattaforma sarà necessario compilare le varie sezioni del format di domanda e presentare la domanda unitamente agli allegati obbligatori comprovanti il rispetto dei requisiti richiesti dal bando. Per poter presentare la domanda è necessario possedere un indirizzo Pec (posta elettronica certificata) e un kit di firma digitale.

Si rimane in attesa di maggiori informazioni in merito alla presentazione delle domande e ai tempi di apertura e chiusura dello sportello.

a cura di Stefania La Bella

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