
Agrivoltaico: 1,1 miliardi alle imprese agricole con il bando Pnrr
Con il decreto Agrivoltaico Pnrr sono stati stanziati 1,1 miliardi di euro per promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici sui terreni agricoli senza compromettere il loro utilizzo destinato all’agricoltura. Un modo intelligente per sfruttare al meglio le risorse economiche e contribuire alla transizione ecologica.
Che cos'è l'agrivoltaico
L’agrivoltaico è un sistema che combina l’agricoltura con la produzione di energia solare. L’idea di base è quella di coltivare piantagioni agricole sotto i pannelli solari fotovoltaici. Ciascun pannello solare fornisce ombra alle piante, riducendo l’evaporazione e creando un microclima favorevole alla crescita. Questo approccio innovativo consente di ottenere una serie di vantaggi significativi rispetto all’agricoltura e all’energia solare tradizionali. Innanzitutto, permette di utilizzare in modo più efficiente lo spazio disponibile: lo stesso terreno, infatti, può essere utilizzato sia per la coltivazione di piantagioni sia per la produzione di energia pulita.
Inoltre, l’ombreggiatura fornita dai pannelli solari può ridurre la necessità di irrigazione, consentendo un uso più sostenibile dell’acqua. L’agrivoltaico, ancora, può contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici. La produzione di energia solare riduce l’emissione di gas serra, mentre l’ombra fornita alle coltivazioni aiuta a proteggerle dagli effetti dannosi del calore eccessivo.
L’agricoltura sostenibile è diventata una priorità fondamentale per affrontare le sfide legate alla sicurezza alimentare in un mondo in rapido cambiamento climatico, e l’agri-voltaico si presenta fra le soluzioni più promettenti per raggiungere questo traguardo.
Decreto Agrivoltaico Pnrr: a chi si rivolge
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) ha approvato la proposta di decreto Agrivoltaico Pnrr con l’obiettivo di installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026, per una produzione annuale stimata di almeno 1.300 GWh.
Il nuovo decreto, ancora in fase di approvazione da parte della Commissione Europea, si pone la finalità di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico, e ottimizzando allo stesso tempo le prestazioni climatiche.
Il bando si rivolge in particolare a due categorie di attori interessati a promuovere e implementare questa tipologia di impianto. Gli attori ammessi a partecipare sono infatti:
- Agricoltori e imprenditori agricoli, in forma individuale, societaria o cooperativa. Sono altresì, ammessi a partecipare consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole, cooperative agricole ecc.
- Associazioni temporanee d’impresa che includono almeno un soggetto del comparto agricolo, di cui alla lettera a).
Sono escluse le imprese in difficoltà e i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA aventi un volume d’affari annuo inferiore ai 7.000,00 euro.
L'agevolazione: fondo perduto e tariffe incentivanti
Il decreto disciplina gli incentivi per gli impianti agrivoltaici avanzati (così definiti poiché integrano l’attività agricola svolta dal terreno sottostante con la produzione di energia elettrica dei pannelli fotovoltaici), prevedendo il riconoscimento di un doppio beneficio. Da un lato un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% delle spese ammissibili; dall’altro una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Tali benefici saranno assegnati tramite la partecipazione a procedure pubbliche, distinte in registri e aste competitive bandite dal GSE, prevedendo due distinte ripartizioni:
- Per gli imprenditori agricoli e gli agricoltori è necessaria l’iscrizione in appositi registri per poter accedere al meccanismo incentivante e l’impianto installato non può superare 1 MW di potenza.
- Per gli imprenditori agricoli e le associazioni temporanee d’impresa – lettera (a e (b, l’impianto installato potrà essere di qualsiasi potenza ma per poter accedere al meccanismo incentivante è richiesta la partecipazione a procedure pubbliche competitive.
Requisiti degli impianti agrivoltaici
Per orientare gli interventi che si svolgeranno nei prossimi mesi, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato le “Linee guida in materia di impianti agrivoltaici” sviluppate dal gruppo di lavoro composto dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), dal Gse, da Enea e dalla società Ricerca sul sistema energetico (Rse).
La guida ha l’obiettivo di chiarire quelli che sono le caratteristiche e i requisiti minimi necessari che un impianto agrivoltaico deve avere per essere definito tale, come ad esempio:
- La superficie minima destinata all’attività agricola, che deve essere pari almeno al 70% dell’appezzamento oggetto di intervento, per non compromettere la continuità dell’attività agricola e pastorale;
- La percentuale di superficie complessiva coperta dai moduli fotovoltaici (Laor) che non deve essere superiore al 40%;
- L’altezza minima dei pannelli solari rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole nell’area sottostante;
- Dotare l’impianto di un sistema di monitoraggio che consente di verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture e la continuità delle attività delle aziende agricole interessate;
- La possibilità di verificare, attraverso il sistema di monitoraggio, il recupero della fertilità del suolo, il microclima e la resilienza ai cambiamenti climatici.
Agrivoltaico: spese ammissibili
È previsto un costo di investimento massimo ammissibile pari a 1.700 €/kW per impianti fino a 300kW e di 1.500 €/kW per impianti oltre 300kW, che ricomprende le seguenti voci:
- realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati, fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo, attrezzature per il sistema di monitoraggio;
- connessione alla rete elettrica nazionale, opere edili, acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
- studi di perfettibilità, progettazioni, indagini geologiche e geotecniche, direzioni dei lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori, collaudi tecnici e tecnico-amministrativi, consulenze e supporto tecnico-amministrativo.
Modalità di presentazione della domanda
Il gestore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (Gse). Le domande dovranno essere inviate esclusivamente per via telematica attraverso l’area clienti riservata del Gse, a cui si potrà accedere attraverso un’identità digitale – Spid, Cns (Carta Nazionale dei Servizi) e Cie (Carta d’identità Elettronica) oppure mediante credenziali Gse. Sulla piattaforma sarà necessario compilare le varie sezioni del format di domanda e presentare la domanda unitamente agli allegati obbligatori comprovanti il rispetto dei requisiti richiesti dal bando. Per poter presentare la domanda è necessario possedere un indirizzo Pec (posta elettronica certificata) e un kit di firma digitale.
Si rimane in attesa del parere da parte della Commissione Europea e la pubblicazione del bando per avere maggiori informazioni in merito alla presentazione delle domande e ai tempi di apertura e chiusura dello sportello.
a cura di Simona Puglisi
OPPURE CONTATTACI SU WHATSAPP +39 391 486 6815 O INVIA UNA MAIL A CONTATTI@RANSOMTAX.IT
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)